Un paziente malato di cancro di Ipswich diventa padre grazie all'uso di sperma congelato

Un paziente malato di cancro di Ipswich diventa padre grazie all'uso di sperma congelato

In una straordinaria storia di speranza e miracoli della medicina moderna, il 33enne Nick Foster di Ipswich ha trionfato sulle avversità per abbracciare la paternità. Con la diagnosi di linfoma di Hodgkin, Nick dovette affrontare la triste possibilità di infertilità a causa della chemioterapia. Tuttavia, la sua decisione lungimirante a 24 anni di congelare il suo sperma prima di sottoporsi a un trattamento contro il cancro ha portato a un risultato felice: la nascita del suo amato figlio, Branimir, affettuosamente soprannominato Bran.

Il viaggio impegnativo di Nick è iniziato come uomo single e indipendente. In modo allarmante, ha scoperto dei grumi sul collo, portando a una diagnosi in cui il cancro si era diffuso ai polmoni e al midollo osseo. Nel mezzo di questa scoraggiante battaglia per la salute, l’incombente minaccia di infertilità si aggiungeva alle sue preoccupazioni. Per fortuna, Nick è stato indirizzato alla clinica della fertilità Bourn Hall a Colchester, dove, grazie al Servizio Sanitario Nazionale (NHS), ha potuto conservare il suo sperma senza alcun costo personale. A quel tempo la paternità sembrava lontana, ma questa opzione ha fornito un raggio di speranza in un momento buio.

Dopo aver sconfitto con successo il cancro, Nick si è confrontato con una nuova realtà: la totale assenza di spermatozoi vitali. Il tempo è andato avanti e nel 2016 la vita di Nick ha preso una svolta positiva quando ha incontrato Gergana. Il loro amore sbocciò, portando al matrimonio quattro anni dopo. Nel gennaio 2022, la coppia ha intrapreso un percorso di fecondazione in vitro, generosamente finanziato dal Servizio Sanitario Nazionale. Nel giro di poche settimane ricevettero una notizia esaltante: Gergana era incinta. Oggi, il loro figlio Branimir porta gioia e luce infinite nelle loro vite, a simboleggiare un legame profondo e straordinario tra padre e figlio.

La dottoressa Arpita Ray, il medico capo delle cliniche Essex di Bourn Hall, sottolinea il ruolo cruciale del congelamento dello sperma o degli ovociti prima della chemioterapia. Questo processo offre una preziosa opportunità per i malati di cancro di perseguire la genitorialità più avanti nella vita attraverso la fecondazione in vitro.

Riflettendo sul suo straordinario percorso, Nick condivide consigli penetranti per chi si trova in situazioni simili: “La vita può cambiare inaspettatamente. Congelare lo sperma o gli ovuli prima del trattamento contro il cancro è un passo semplice ma vitale”. La storia di Nick non è solo una storia di vittoria personale; serve come esempio stimolante di come la lungimiranza, unita alle meraviglie della medicina moderna, possa trasformare i sogni in realtà, come si vede nella gioiosa esistenza del piccolo Branimir.

Fonte: BBC News

https://www.bbc.com/news/uk-england-suffolk-65907980

 

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