Uno studio rivela un maggiore successo della fecondazione in vitro per le donne con PCOS attraverso la dieta chetogenica

Uno studio rivela un maggiore successo della fecondazione in vitro per le donne con PCOS attraverso la dieta chetogenica

In una recente pubblicazione sulla rivista Nutrients, uno studio ha indagato l’intricata relazione tra gli interventi dietetici e il successo della fecondazione in vitro (IVF) nelle donne alle prese sia con la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) che con l’elevata massa corporea. La PCOS, un disturbo ormonale diffuso che colpisce circa il 75% delle donne, interrompe l’ovulazione, aumentando il rischio di infertilità anovulatoria. Inoltre, la PCOS è associata a disfunzioni metaboliche, tra cui la resistenza all’insulina e le malattie cardiovascolari, che aggiungono complessità alla condizione.

Una massa corporea eccessiva riduce significativamente l’efficacia delle tecnologie di riproduzione assistita (ART) come la fecondazione in vitro. Un indice di massa corporea (BMI) più elevato è correlato a maggiori rischi durante la fecondazione in vitro, come la sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) e le difficoltà nell'induzione dell'ovulazione. Lo studio si è concentrato sugli interventi per ridurre la massa corporea nei pazienti con PCOS che si preparano alla fecondazione in vitro, esplorando l’impatto di due approcci dietetici: la dieta mediterranea (MD) e una dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (VLCKD).

I risultati chiave dello studio hanno rivelato che i pazienti in VLCKD hanno sperimentato una significativa perdita di peso rispetto a quelli in MD. VLCKD ha portato a riduzioni delle circonferenze corporee, indicando un’effettiva perdita di grasso. La salute metabolica, misurata dall’indice HOMA, è migliorata di quattro volte con VLCKD. La VLCKD ha influenzato positivamente i livelli di colesterolo e la conta dei follicoli antrali (AFC), un fattore di rischio per l'OHSS. I cicli mestruali sono diventati più regolari nelle pazienti con VLCKD, superando i risultati nel gruppo MD, e i casi di OHSS erano significativamente più bassi nel gruppo VLCKD.

I risultati dello studio suggeriscono che VLCKD non solo aiuta nella perdita di peso ma ha anche un impatto positivo sulla salute metabolica e sui risultati riproduttivi. I pazienti hanno espresso soddisfazione per gli interventi dietetici, indicando il potenziale di miglioramento della fertilità e dei tassi di successo della fecondazione in vitro nei pazienti con PCOS con massa corporea elevata. Il VLCKD, con la sua compatibilità BMI a breve termine per la terapia di fecondazione in vitro, rappresenta una strada promettente per migliorare la compliance del paziente e la salute riproduttiva. Sono necessarie ulteriori ricerche per convalidare questi risultati ed esplorare l’impatto diretto sulla massa muscolare rispetto alla massa grassa. Questo studio offre speranza ai pazienti con PCOS, fornendo approfondimenti su approcci dietetici su misura che potrebbero rivoluzionare i trattamenti per la fertilità e i risultati sulla salute a lungo termine.

Fonte:

  • Meneghini, C., Bianco, C., Galanti, F., et al. (2023). L’impatto della terapia nutrizionale nella gestione dei pazienti con PCOS sovrappeso/obesi candidati alla fecondazione in vitro. Nutrientidoi: 10.3390 / nu15204444.
  • https://www.news-medical.net/news/20231024/Ketogenic-diet-boosts-IVF-success-for-women-with-PCOS-study-reveals.aspx
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